ROMA – 1° MARZO 2010: corteo h. 17.00 da Porta Maggiore

 
 

ROMA IN PIAZZA IL PRIMO MARZO
Una giornata di mobilitazione contro la Bossi-Fini e il Pacchetto sicurezza
ATTRAVERSIAMO LA CITTÀ PER I DIRITTI DI CITTADINANZA
Rilanciamo la vertenza Rosarno
 
Repressione e criminalizzazione, negazione dei diritti e degli spazi
di convivenza, politiche d’intolleranza e campagne d’odio. Dai flussi
al lavoro, dalla scuola al sociale, le scelte del governo
sull’immigrazione sono sempre più caratterizzate dalla propaganda che
alimenta razzismo e xenofobia. Il Pacchetto sicurezza rafforza un
contesto sociale che fa degli ultimi merce da sfruttare. È un
concentrato di ipocrisia: il reato di clandestinità è solo un alibi per
favorire lo sfruttamento della forza lavoro migrante. Il tutto in un
contesto europeo che, se pur con toni diversi, legittima la chiusura
delle frontiere nel nome della sicurezza, di fatto rafforzando un
pericoloso principio: pieni diritti ai cittadini Ue, nessun diritto
agli altri.

Intanto però la crisi allarga il disagio e la frattura sociale e
l’approccio securitario all’immigrazione è di fatto un ulteriore
strumento per dividere ed indebolire il mondo del lavoro e predisporre
un nuovo
modello di società basato sulla destrutturazione dei diritti di tutte e
di tutti aumentando l’insicurezza sociale. Un contesto dentro il quale
è nata quell’ampia rete che ha costruito una forte opposizione sociale
alle politiche securitarie del governo, con la grande mobilitazione
dello scorso autunno. Regolarizzazione, stop ai respingimenti, no ai
Cie, diritti sociali e di cittadinanza, una piattaforma larga e
condivisa che ha permesso al popolo del 17 ottobre di radicare la lotta
nei territori. Così come a Roma dove l’opposizione al Pacchetto
sicurezza e alla Bossi-Fini si è caratterizzata concretamente nella
costruzione di uno spazio di azione politica e di tutela concreta dei
percorsi di resistenza dei migranti, come l’esperienza della comunità
afgana che assieme alle associazioni antirazziste chiede con forza il
diritto d’asilo in virtù di una guerra subita dall’Occidente o come la
rete no cie che ha prodotto negli ultimi mesi diverse mobilitazioni per
la chiusura di Ponte Galeria. Decine di associazioni, centri sociali
hanno determinato così percorsi di inclusione sociale e resistenza alla
discriminazione con l’apertura di scuole d’italiano, sportelli di
assistenza legale e spazi di aggregazione sociale e di
autorganizzazione.

In questa complessa realtà di solidarietà e resistenza nasce la
vertenza seguita alla ribellione degli africani a Rosarno che sono
arrivati a Roma. Dopo le immediate mobilitazioni nella Capitale – con
le comunità migranti e le associazioni antirazziste in piazza con lo
slogan "Troppa (in)tolleranza nessun diritto"- sono stati i lavoratori
migranti provenienti dalla Calabria, e ospitati da centri sociali e
occupazioni romane, a costruire un’importante esperienza di
autorganizzazione e di lotta. "I mandarini e le olive non cadono dal
cielo" ci hanno detto con il documento scritto dall’Assemblea dei
lavoratori africani di Rosarno a Roma. Una vertenza che prosegue per il
riconoscimento del permesso di soggiorno per tutti i migranti deportati
dalla Calabria, oltre che per l’accoglienza. Perché va ribadito con
forza che gli africani di Rosarno sono vittime e non criminali. Perché
occorre contestare quel "modello Rosarno" disegnato dal ministro Maroni
all’indomani dello sgombero degli africani. Perché la specificità
rosarnese sta nella presenza e nel dominio di una ‘ndrangheta criminale
e razzista, contro la quale, occorre dirlo, bisogna costruire percorsi
di riappropriazione degli spazi oggi sottratti alla democrazia e
all’agire politico. Perché bisogna tenere alta la tensione sul caso
Rosarno.

In questo clima, la giornata del Primo marzo si va caratterizzando
come un’importante mobilitazione nazionale per i diritti di
cittadinanza. A Roma le comunità migranti e le associazioni
antirazziste attraversaranno insieme questa giornata, mettendo in campo
tutta una varietà di mobilitazioni e di azioni, che culmineranno nel
corteo pomeridiano da Porta Maggiore.
 
GLI APPUNTAMENTI DELLA GIORNATA:
 
 
 
 
 
h. 17:00 >> MANIFESTAZIONE DA PORTA MAGGIORE A PIAZZA DELL’ESQUILINO

Troppa (in)tolleranza nessun diritto
No al soggiorno a punti – Regolarizzazione per tutti
 
RETE ROMANA CONTRO IL RAZZISMO
 
>> Scarica, stampa e diffondi la locandina:
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