25 NOVEMBRE – CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE NEI CIE

Mercoledì 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si svolgeranno contemporaneamente, in diverse città d’Italia, presidi itineranti, manifestazioni e volantinaggi informativi contro la violenza sulle donne migranti fuori e dentro i Cie (i centri di identificazione ed espulsione per immigrati/e senza documenti), a cui parteciperanno donne, femministe e lesbiche, migranti e autoctone, che non vogliono essere complici della violenza sessista e razzista.

Leggi l’elenco degli appuntamenti, in continuo aggiornamento, a Milano, Bologna, Roma e Catania:
http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/post/2009/11/20/chiudere-tutti-i-lager-25-novembre-gli-appuntamenti
Azioni informative si svolgeranno anche a Torino, Genova, Spezia, Pisa, Livorno, Venezia…

NOI NON SIAMO COMPLICI. Uno slogan con cui è cominciato un percorso di donne contro i Cie, come luoghi privilegiati di violenza contro le donne; uno slogan che ora è diventato un nome collettivo.

Visita il blog della campagna “Noi non siamo complici”:
http://noinonsiamocomplici.noblogs.org

Due anni fa siamo scese in piazza a Roma in 200mila per dire che “la violenza maschile contro le donne comincia in famiglia e non ha confini” e che nessun “pacchetto sicurezza” doveva essere varato in nostro nome. Oggi il “pacchetto sicurezza” è in vigore, i respingimenti alle frontiere si sono intensificati, i Centri di permanenza temporanea (Cpt) sono stati trasformati in Centri di identificazione ed espulsione (Cie) e la detenzione lì è diventata prorogabile fino a sei mesi.

La campagna istituzionale e mediatica in sostegno al “pacchetto sicurezza” è stata costruita sull’equazione razzista clandestino=stupratore, ma la realtà è ben diversa: le profughe respinte alle frontiere e rimandate in Libia subiscono stupri e terribili violenze nei campi di concentramento libici finanziati coi soldi italiani e intanto qui, in Italia, le donne migranti quotidianamente subiscono violenze dentro e fuori i Centri di identificazione ed espulsione. Violenze che molto spesso non emergono, poiché le vittime vivono una doppia condizione di ricattabilità – in quanto donne e “irregolari” – mentre i loro aguzzini italiani godono di coperture e connivenze sociali e istituzionali. Quando queste violenze vengono denunciate, molto spesso non hanno diritto di cronaca o rimangono relegate in qualche striminzito trafiletto nelle pagine di cronaca locale. Stessa sorte per gli atti di ribellione e di protesta delle donne migranti.

Tali notizie, destinate all’oblio, rendono visibile una realtà ben differente dalle menzogne della retorica razzista e per questo abbiamo deciso di raccoglierne le principali e più recenti in ordine cronologico. Leggendole vi sarà chiaro come in Italia le donne immigrate vengano disumanizzate e come, nei loro confronti, si riattivino quegli stereotipi del colonialismo italiano che, nel Corno d’Africa fra il 1890 e il 1941, hanno legittimato sfruttamento domestico e sessuale, abbandono di figli “meticci” da parte dei padri italiani, stupri e deportazioni.

Leggi il dossier contro la violenza sulle donne migranti fuori e dentro i CIE:
http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/gallery/5927/dossier_definitivo.pdf

Ascolta lo speciale di Radiocane su donne e Cie:
http://www.radiocane.info/cronache-dal-fronte/893-sebben-che-siamo-donne-speciale-donne-e-cie-.html 

This entry was posted in Generale. Bookmark the permalink.