ROMA – 8-9 LUGLIO: Migrare non è reato!

LA VIOLENZA SULLE DONNE E’ UN PROBLEMA CULTURALE E NON DI ORDINE PUBBLICO!

Questo governo pretende di rispondere alla questione della sicurezza pubblica creando luoghi di detenzione in cui vengono perpetrate violenze.
Il governo stanzia 138 milioni di euro per i CIE e solo tre milioni per l’assistenza alle vittime di violenza di genere… e 30 milioni per soli 6 giorni di G8 in Sardegna.

VOCI DAL BRACCIO FEMMINILE

Dopo la morte di Nabruka, suicidatasi perchè aveva il terrore dell’imminente rimpatrio, la compagna di cella che ritrovò il corpo, nonostante la richiesta di essere trasferita, è rimasta nella stessa cella ed è stata imbottita di psicofarmaci.
Molte delle donne rinchiuse nei CIE, in particolare quelle di nazionalità nigeriana, sono clandestine in quanto vittime di tratta al fine dello sfruttamento sessuale. Tra queste ci sono anche delle minorenni che, in barba ai trattati internazionali sulla difesa dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, finiscono in galera.
Accade anche una promiscuità in cui vittime della tratta e sfruttatrici si trovano a stretto contatto, magari nella stessa camera.
Nel clima di esasperazione e assenza di legalità spesso si verifica che vengano richieste prestazioni sessuali di vario tipo alle donne in cambio di un piccolo favore, come l’acquisto di uno specchietto o altri oggetti di uso quotidiano.
Un altro caso allarmante e quello di donne che, dopo aver finalmente trovato il coraggio di andare a denunciare le violenze subite da anni dal marito, essendo clandestine (perché prive di documento) è finita rinchiusa in un CIE.

E TUTTO QUESTO PER LA SICUREZZA DI CHI?

Sicuramente per il sicuro profitto di chi gestisce e orchestra gli appalti che girano intorno a questo perverso ingranaggio.
Mantenere un clandestino in un CIE costa allo stato italiano ed ai contribuenti circa 70 euro al giorno, ma ai detenuti solo un litro d’acqua al giorno, cibo scadente e centellinato e lenzuola di carta.
Per non parlare delle condizioni igieniche generali, in cui farsi una doccia diventa rischio di contrarre infezioni o malattie.

LA LOTTA ALLA VIOLENZA SULLE DONNE NON HA CONFINI
SOLIDARIETA’ ATTIVA ALLE DONNE INTERNATE NEI CIE
QUESTA “SICUREZZA” NON E’ NEL NOSTRO NOME

Mercoledì 8 luglio ore 20.00 C .S.O.A. eXsnia (via prenestina 173): confronto pubblico sul pacchetto sicurezza e sui CIE.

Giovedì 9 ore 16.30 presidio fuori il CIE di Ponte Galeria (fermata Fiera di ROMA – FM1) in solidarietà alle detenute

Gruppo Donne SNIA

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