DIRE: protesta davanti senato contro pacchetto governo

IMMIGRATI. DDL, PROTESTA DAVANTI SENATO: SIAMO TUTTI CLANDESTINI
ASSOCIAZIONI E COMUNITA’ STRANIERE ROMA CONTRO PACCHETTO GOVERNO

(DIRE) Roma, 19 gen. – Contro il ‘pacchetto sicurezza’ del
governo le associazioni, i movimenti e i centri sociali romani e
le comunita’ straniere che vivono nella Capitale si organizzano
in rete e lanciano il loro "no" al ddl che introduce il reato di
immigrazione clandestina e la tassa sul permesso di soggiorno.
Con un presidio davanti al Senato, alcune centinaia di persone
tra italiani e cittadini del nord Africa e del Sudamerica, hanno
protestato stamane, al grido di "vergogna, ora siamo tutti
clandestini", contro le nuove norme che introducono una ‘stretta’
per quanto riguarda le politiche sull’immigrazione.
Tra le associazioni presenti al sit-in, che alle 10 si e’
ritrovato a Piazza Navona per poi spostarsi davanti all’ingresso
principale di Palazzo madama, ci sono "Gruppo Inchiesta e
coordinamento cittadino per la lotta alla casa" e "Impronte" che
stanno organizzando per il 31 gennaio, assieme ad altri movimenti
cittadini, un corteo nazionale a Roma, che alle 15 partira’ da
Porta Maggiore, contro le politiche "discriminatorie" del governo.
"Il presidio di oggi – spiega Salvatore Fachile, avvocato che
supporta le associazioni romane che promuovono l’iniziativa – e’
contro il disegno di legge che il Senato si appresta a votare e
che porta a termine una politica fortemente discriminatoria
contro le persone straniere in violazione dei principi della
costituzione italiana. Questo per noi e’ un attacco non solo alle
comunita’ straniere ma all’intera collettivita’".
Al centro delle contestazioni delle
comunita’ di immigrati della Capitale, spiega l’avvocato che da
anni si occupa dei profili giuridici e sociologici dei fenomeni
della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento dei
migranti, oltre al reato di immigrazione clandestina e alla tassa
sul permesso di soggiorno, "ci sono anche norme che, una volta
approvate, impediranno a chi e’ senza permesso di soggiorno di
recarsi all’anagrafe per il riconoscimento dei figli o di
contrarre matrimonio in Italia". No, aggiunge Fachile, anche
all’allungamento a 18 mesi della permanenza negli ex Cpt, ora
Cie, che, "dopo l’approvazione del decreto sicurezza fanno
diventare questi centri peggio di un carcere".
Fanida, del Coordinamento cittadino per la lotta
alla casa, spiega che la decisione di protestare davanti a
Palazzo Madama e’ nata da alcune assemblee dei giorni scorsi.
"Oggi qui siamo in 500 – spiega Fanida – tra sudamericani, africani
e gente che arriva dal Medio oriente e che e’ perfettamente
integrata in Italia, il 31 gennaio saremo circa in 3 mila per
dire no al governo".

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