SABATO 10 OTTOBRE, ORE 19.00
ISOLA PEDONALE DEL PIGNETO
Con il reato di clandestinità vengono lesi irrimediabilmente i diritti elementari dei e delle migranti residenti sul territorio italiano – alla salute, all’istruzione, e la stessa possibilità di iscrivere i nuovi nati all’anagrafe. Con il prolungamento della detenzione nei CIE fino a 6 mesi si trasforma la detenzione amministrativa in vera e propria galera per i/le migranti irregolari. Con la pratica dei respingimenti in mare e alle frontiere il governo Berlusconi rivendica esplicitamente un crimine contro i diritti umani.
Ma con il pacchetto sicurezza siamo tutti/e meno liberi/e. Nelle relazioni quotidiane, nella società e nei quartieri, sono continui gli episodi di intolleranza e le aggressioni razziste. La polizia e l’esercito invadono le nostre città, gli spazi di libertà individuale e collettiva si stringono sempre di più, aumentano i divieti mentre si fomenta l’odio legittimando le ronde e il razzismo.
Terrorizzare per non affrontare i veri problemi sociali: la crescita del lavoro nero, i licenziamenti di lavoratori e lavoratrici, l’intensificazione dello sfruttamento e del ricatto per tutti/e.
Il pacchetto sicurezza, inoltre, fornisce una vera e propria "copertura ideologica", nonché nuovi strumenti legali, a operazioni mirate a colpire i diritti e le lotte sociali. Sgomberi come quello del Regina Elena o gli arresti degli occupanti dell’8 marzo alla Magliana, si legano a doppio filo agli autobus-prigione di Milano o alle classi separate o "etniche".
Crediamo che di fronte a tutto questo non basti affermare un "no al razzismo" di principio. Il razzismo deve essere combattuto contendendo ad esso il terreno metro per metro dentro la società, riprendendoci la parola, diffondendo pratiche di inclusione, moltiplicando le lotte sociali. E va contrastato richiamando con la giusta radicalità le radici politiche del problema: come nel caso dei CIE, istituiti già dal centrosinistra nel ’98, che sono veri lager di stato e che vanno chiusi subito, senza se e senza ma. O il "contratto di soggiorno" che precarizza la condizione delle persone migranti, contenuto nella legge scritta (assieme a Bossi) da quel Fini che attualmente si presenta come il capofila della difesa dei diritti dei e delle migranti.
La manifestazione nazionale del 17 ottobre, che ha raccolto già un ampio arco di adesioni, ci sembra un’occasione importante per attivarsi in questo senso, a livello dei discorsi come delle pratiche. Lanciamo un’assemblea pubblica per discutere gli obiettivi e il senso della manifestazione e per costruire una partecipazione di movimento al corteo del 17, ma anche per pensare a come possano crescere e rafforzarsi pratiche politiche e sociali quotidiane di lotta al razzismo.
Per l’estensione della sanatoria a tutte le categorie di lavoratori e lavoratrici.
Per la parità dei diritti ai migranti e alle migranti.
Perché il razzismo non è un luogo comune…
NO ONE IS ILLEGAL!!!
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pacchettosicurezza@anche.no