Appello contro il G8 immigrazione e sicurezza, Roma 28-30/05/09

 
INTOLLERANTI AL RAZZISMO

PER ABBATTERE MURI E FRONTIERE


PER UNA CITTADINANZA GLOBALE

Nabruka Mimuni, questo è il nome della donna che si è tolta la vita nella notte tra il 6 e il 7 maggio nel lager di Ponte Galeria, alle porte di Roma. 227, le persone delle quali non conosciamo il nome né la sorte respinte verso la Libia nella stessa notte, inaugurando la linea dura del ministro Maroni sui respingimenti in mare. Inutile parlare di diritti umani inviolabili, illusorio appellarsi a una qualche convenzione internazionale, insufficiente erigersi a difesa ella Costituzione italiana.

Classi separate, autobus separati, medici spia, presidi spia, reato di clandestinità, sindaci sceriffo, “sicurezza partecipata”, esercito nelle strade, militarismo civico, checkpoint metropolitani: il mondo intorno a noi sembra evolversi rapidamente in un’escalation di razzismo e violenza istituzionale che mirano a stringere tutte e tutti noi nella morsa della paura, dello sfruttamento e del controllo. Il governo blinda il pacchetto sicurezza. Berlusconi non vuole un’Italia multietnica e lo spettro dell’apartheid si fa realtà.

Le politiche razziste e securitarie sono pratiche di governo nella crisi economica. In assenza di politiche anticrisi l’unica risposta è la sicurezza che si traduce nella riduzione di libertà e diritti. Come fermare altrimenti le resistenze se non ingabbiando (preventivamente) la società, producendo separazione e odio razziale? Queste misure colpiscono in particolare  le persone migranti ma riguardano tutte e tutti e puntano a dividere e a rompere i rapporti di solidarietà tra le persone, alimentando la paura e rendendo tutte e tutti più ricattabili.

Ma il futuro non è scritto. Le rivolte nei centri di detenzione per migranti (CIE), da Lampedusa a Torino, da Milano a Ponte Galeria, accendono un fuoco di speranza e libertà. Le voci e le mobilitazioni contro il pacchetto sicurezza gridano che sono molte/i a sfidare la paura. Le lotte sociali non si fermano, anzi si moltiplicano.

È urgente nelle prossime settimane moltiplicare azioni e manifestazioni per rendere visibile l’indignazione e la rabbia nei confronti di un governo sempre più razzista. Il 23 maggio a Milano ci sarà un’importante manifestazione nazionale della campagna "Da che parte stare", contro la crisi, contro il razzismo e per i diritti dei migranti.

Tra il 28 e il 30 maggio si terrà a Roma il G8 dei ministri della giustizia e degli interni, che discuteranno di sicurezza, crisi e immigrazione. A presiederlo sarà il ministro razzista Roberto Maroni. Saranno in 8, solo in 8. Vorrebbero gestire la crisi sulla nostra pelle, laddove la politica economica non offre soluzioni, laddove il capitalismo traballa, laddove la crisi è globale e non conosce frontiere, la loro risposta è approfondire le differenze, contenere chi si ribella e chi lotta per la propria dignità.

E’ arrivato il momento di far convergere le nostre lotte, le lotte dei migranti, degli studenti, di lavoratori e lavoratrici precarie che si ribellano a un mondo fatto di sbarramenti e frontiere, di muri e razzismo feroce. Queste lotte stanno costruendo una rete di resistenze alla crisi, al pacchetto sicurezza e al G8 di fine maggio, che intende ratificare provvedimenti già operativi da tempo. Sui nostri corpi, sulle nostre vite, contro i nostri diritti.

Per questo facciamo appello a costruire una settimana di mobilitazioni che dal 23 maggio a Milano passi per due giornate di azione decentrata il 28 e 29 maggio e per la manifestazione globale di Roma del 30 maggio.

Per contestare le politiche razziste e liberticide del governo del mondo, laddove il razzismo non guarda solo al colore della pelle, ma vuole colpire trasversalmente tutte e tutti coloro che reclamano diritti, reddito, casa, cittadinanza, libertà di movimento.

Contro il pacchetto sicurezza e le leggi razziste
Per la chiusura dei CIE in Italia, in Europa e in tutto il mediterraneo
L´unica sicurezza che vogliamo è la libertà
Contro frontiere e muri, per la libertà di movimento
Siamo tutt* clandestin*, la cittadinanza che vogliamo è globale

  • Domenica 17 maggio, ore 17,00 al Volturno, via Volturno 37, Roma.
    Assemblea pubblica – cittadina – globale.
  • Giovedì 28 e Venerdì 29, Giornate di azioni decentrate.
  • Sabato 30, Manifestazione globale contro il G8, Roma

Verso la mobilitazione contro il g8 di luglio.

Noi la crisi non la paghiamo!

 
 
 
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ROMA – 9 MAGGIO: Solidarietà con le recluse e i reclusi di PONTE GALERIA!

Solidarietà con le recluse e i reclusi di PONTE GALERIA!

Ponte Galeria, Roma. Tunisina si impicca al CIE.

Un altro omicidio di stato.

Nella notte tra il 6 e il 7 maggio 2009 nel Cie di Ponte Galeria è morta Nabruka Mimuni, detenuta tunisina, 44 anni.

Residente in Italia da 30 anni, è stata arrestata due settimane fa mentre era in fila per rinnovare il permesso di soggiorno.

Le hanno comunicato che sarebbe stata espulsa e si è uccisa.

Da quel momento i detenuti e le detenute di Ponte Galeria stanno dando vita ad uno sciopero della fame per protestare contro questa morte, contro le condizioni disumane di detenzione, contro i maltrattamenti, contro i rimpatri, contro l’esistenza dei CIE.

 

Sabato 9 maggio, ore 15.00


appuntamento alla Metro Piramide

 

in solidarietà con le lotte dei reclusi e le recluse nel CIE di Ponte Galeria,

come in tutti gli altri lager d’Italia

 

Chiudere i CIE subito


Nessuna gabbia, nessuna frontiera!

 

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ROMA – 3 APRILE: Siamo tutte clandestine!

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SIAMO TUTTE
CLANDESTINE

NO al pacchetto sicurezza, NO
ai medici spia

 

Presidio di solidarietà a Kadiatou Kante, la donna ivoriana denunciata come
clandestina da un medico dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli dove è andata
a partorire

 

Evidentemente uno o più operatori sanitari, resi  troppo zelanti dal loro razzismo, si sono
sentiti in dovere di applicare una legge ancora prima che fosse approvata.

Il 4 febbraio scorso, infatti, il Senato ha varato il
cosiddetto Pacchetto Sicurezza (ddl 733), che contiene, tra l’altro, una
modifica all’articolo 35 del Testo Unico sull’Immigrazione (Dlgs 286-1998) che
elimina la garanzia, per gli irregolari che vanno a curarsi, di non essere
segnalati da parte dei sanitari. Un vergognoso provvedimento che impedisce di
fatto alle cittadine e ai cittadini stranieri, non in regola con il permesso di soggiorno, di
accedere alle prestazioni sanitarie.

Ancora una volta repressione e controllo giungono sin
dentro le corsie degli ospedali dove dovrebbero essere garantiti diritti
universali come quello alla salute e alle cure!!

Nell’ospedale Fate bene fratelli di Napoli, a Kadiatou Kante è
stato sottratto il bambino impedendole persino di allattarlo per i 10 giorni
che ci sono voluti per dimostrare che era in attesa del riconoscimento
dell’asilo politico. Cosa succederà nei

casi di espulsione di una donna immigrata? Che fine
faranno i bambini “clandestini”? Quante saranno le donne che pur di evitare
l’espulsione o di vedersi portare via il bambino ricorreranno ai circuiti
illegali per partorire o abortire rischiando la morte?  Kante purtroppo non è neanche la prima
vittima, appena due settimane fa Joy Johnson, una nigeriana di appena 24 anni
moriva di tubercolosi per la paura di essere denunciata qualora si fosse
presentata in ospedale per farsi curare.

Se questa legge viene approvata definitivamente,
nonostante le proteste della maggioranza dei medici italiani, non solo gli
immigrati irregolari rischiano la segnalazione e l’espulsione per il solo fatto
di ricorrere a cure mediche, ma in caso di parto sarà impossibile anche la
registrazione anagrafica del bambino!

Ancora una volta
il corpo delle donne viene utilizzato come pretesto per giustificare leggi
repressive. Non è un caso che proprio il pacchetto sicurezza sia stato
approvato strumentalizzando gli episodi di violenza contro le donne degli
ultimi mesi. Sull’onda del clamore mediatico creato ad arte intorno a questi
stupri si è voluto far credere che gli unici responsabili della violenza contro
le donne sono gli immigrati. Una menzogna: 142 donne sono state uccise  nel 2008 e centinaia di migliaia quelle
picchiate e violentate dai loro mariti, fidanzati, amici. Che c’entrano gli
immigrati? Aumentare la paura dello straniero, la diffidenza e l’odio serve
solo a nascondere i veri responsabili della insicurezza dei cittadini: i poteri
forti che creano la precarietà, che tagliano i servizi sociali, che licenziano,
che fanno degradare i nostri quartieri.

Contro pacchetti sicurezza e norme
xenofobe che ci vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo
che

SIAMO TUTTE
CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE!
QUESTE MISURE NON DEVONO PASSARE!

 

Presidio

Venerdi 3 APRILE ’09

ORE 17.00- davanti
al Ministero del Lavoro, Salute, Politiche Sociali

(via Veneto 56,
metro Barberini)

 

Assemblea romana di femministe e
lesbiche

http://flat.noblogs.org

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NAPOLI – 2 APRILE: Presidio – Siamo tutte clandestine!

2 APRILE 2009
ORE 17.00 davanti al fatebenefratelli
(via manzoni 20, 500 mt fermata metro mergellina)

PRESIDIO – SIAMO TUTTE CLANDESTINE!!
Solidarietà a Kante.

Contro pacchetti sicurezza e norme xenofobe
che ci vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti,
rispondiamo che

SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE!

L’articolo di ieri:
http://napoli.repubblica.it/dettaglio/clandestina-denunciata-dai-medici-dopo-il-parto-al-fatebenefratelli/1612026

 

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Appello della Rete contro il pacchetto sicurezza

 

APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA

E’ in corso al Senato la discussione del“Pacchetto sicurezza” (DdL 733), che provocherà una grande trasformazione del quadro normativo italiano, già fortemente repressivo e discrezionale nel suo impianto. Le norme contenute nel Pacchetto, infatti, prevedono una politica esplicitamente fondata su misure segregazioniste e razziste per le persone migranti, con o senza permesso di soggiorno, le prime ad essere additate come figure pericolose e causa di “allarme sociale”, e su nuove ed ancora più drastiche misure repressive contro chiunque produca conflitto e non rientri dentro le strette maglie del controllo.

Questo è solo l’ultimo passo di un disegno politico che, attraverso una serie di leggi, ha portato ad crescente restringimento delle libertà di tutte e tutti, tramite la criminalizzazione del dissenso e degli stili di vita.

Dietro la loro sicurezza si nasconde la volontà di non affrontare la precarietà di vita che coinvolge tutte e tutti noi: il razzismo e la paura vengono usati per farci rassegnare a queste condizioni e farci restare chiuse e chiusi in casa e nei nostri luoghi di lavoro. Usare il razzismo e la paura come strumento di pacificazione sociale ha portato alla proposta di legalizzare le ronde dirette a reprimere i comportamenti giudicati “non conformi” ed alla reintroduzione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale.

L’obbligo di dimostrare l’idoneità alloggiativa per ottenere l’iscrizione anagrafica colpisce migranti, senzatetto, occupanti di casa e chiunque non possa permettersi un’abitazione “idonea”. Le norme anti-graffito e l’inasprimento delle norme per il reato di danneggiamento, colpiscono tutti i cittadini e le cittadine che non si adeguano alla retorica del “decoro urbano”.

Ma le norme del pacchetto sicurezza colpiscono in primo luogo le persone migranti. Se il pacchetto sarà approvato, chi è senza permesso di soggiorno rischia di essere denunciato dal medico se va al Pronto Soccorso, non potrà più riconoscere i figli e le figlie, sposarsi ed inviare i soldi a casa. Il Ddl introduce inoltre: la detenzione nei CIE (ex CPT) fino a 18 mesi; una tassa sempre più alta per la richiesta o il rinnovo del permesso di soggiorno; controlli ancora più stretti per acquisire la cittadinanza; il reato di ingresso e soggiorno illegale nello Stato.

Questo delirio securitario esplode mentre i governi decidono di sostenere le aziende e le banche in difficoltà, invece di pensare a nuove poltiche sociali di sostegno alla cittadinanza colpita dalla crisi. Scaricando, tra l’altro, tutto il lavoro di cura sulle donne: in quest’ottica, l’unica immigrazione che sembra piacere è quella delle “badanti”. Ai sindaci ed ai prefetti sceriffo si attribuiscono nuovi poteri, mentre il Ddl Carfagna criminalizza e stigmatizza le persone prostituite, imponendo norme di comportamento a tutte e tutti. La loro soluzione alla crisi è il governo della paura. La risposta, in Italia come in Europa, da Milano a Castelvolturno, da Atene a Malmöe…è stata un grido di rabbia e libertà:

NON ACCETTIAMO LA SOCIETA’ DEL RAZZISMO,
DELLO SFRUTTAMENTO E DEL CONTROLLO!

Crediamo sia importante continuare a stare in piazza oggi per rifiutare questo stati di cose e rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione.

 

  Contro il Pacchetto sicurezza
e il modello di società che propone.

  Per l’abolizione immediata della legge Bossi-Fini, perché perdere il lavoro a causa della crisi rappresenta per le persone migranti una condanna alla clandestinità.

Per la regolarizzazione di tutte e tutti.

Contro il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, dispositivo di controllo che imprigiona le persone migranti e rende precaria la vita di tutte e tutti.

  Contro la criminalizzazione di chi fugge
da guerre e persecuzioni.

  Contro le classi separate
per i bambini e le bambine stranier@.

  Contro la militarizzazione dei confini,
delle città e delle strade.

  Contro l’ansia e la paura in cui vorrebbero farci vivere.

  Per ripensare insieme un’idea di cittadinanza
che garantisca a tutt@ i diritti fondamentali
e la libertà di scelta e di movimento…

Il percorso autorganizzato di costruzione delle mobilitazioni ha visto la crescente partecipazione di numerose realtà: dai e dalle migranti di Castelvolturno, agli studenti ed alle studentesse, alle scuole in mobilitazione, ai movimenti di donne, femministe e lesbiche, ai comitati di cittadini e cittadine, di lavoratori e lavoratrici, ad artiste ed artisti, ai/alle rifugiat@ ed ai/alle richiedenti asilo.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare, a moltiplicare le iniziative anche nelle altre città e a coordinarci per dare più voce alla nostra rabbia.

 NOI NON ABBIAMO PAURA!

RETE CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA

per info e adesioni: pacchettosicurezza@anche.no

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BRESCIA – 8 MARZO: La violenza sulle donne non ha confini

CAPACI DI REAGIRE
NON IN NOSTRO NOME IL VOSTRO RAZZISMO!
NOI LE RONDE NON LE VOGLIAMO!
 
ANGELA DAVIS, ADA GOBETTI, LEILA KHALED, COMANDANTE RAMONA, HARRIET TUBMAN, NORA CONNOLLY O BRIEN,   LOUISE MICHEL, EMMA GOLDNAM, PHOOLAN DEVI, LUCIA SANCHEZ SAORNIL, VERA ZASULICH, QIU JIN, MIA…

Differenti donne in differenti paesi ed epoche storiche. Insegnanti, filosofe, contadine, operaie. Capaci di reagire. Libere di agire. Rivoluzionarie e combattenti.
Sono comparse nella notte sui muri di questa città. Mentre si organizzano ronde per “difendere” le donne dalla violenza e si sdogana ogni forma di razzismo con la scusa di “proteggerle”.

Le ricordiamo alla vigilia dell’8 marzo 2009 per urlare il nostro disgusto davanti a queste politiche da ventennio agite e agitate in nostro nome e a nostra difesa. Per dire ancora che la violenza sulle donne non ha confini. E ha un solo tratto comune: è agita dagli uomini sulle donne.

Per ricordare che la violenza è in Europa la prima causa di morte e invalidità permanente per le donne di età compresa fra i 14 e i 66 anni, che gli abusi si manifestano sì nelle strade ma soprattutto fra le mura domestiche ad opera di persone conosciute, dove hanno la loro espressione più continuativa e massiccia.

Le ricordiamo per denunciare l’uso e l’abuso del corpo della donna, sempre esposto, disponibile e lascivo. Contro i mezzi di comunicazione di massa e la pubblicità, colpevoli di generare la «cultura» dello stupro e di strumentalizzare i fatti di cronaca.
Contro il silenzio assordante che da troppo tempo offusca e distorce il tema della violenza sulle donne.

Le ricordiamo, e sono solo alcune, perché sono sfuggite al ruolo di vittima che la società aveva scritto per loro e si sono ribellate.

E ricordiamo che le donne continueranno a difendersi, a lottare e a denunciare con rabbia. Senza ronde e senza padroni.

C.S.A.Magazzino47
>> verso il 28 marzo 2009

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ROMA – 27 FEBBRAIO: a sostegno della rete contro il pacchetto sicurezza


 

 

Venerdì 27 febbraio 2009
al Loa Acrobax
via della Vasca Navale, 6 – Roma

iniziativa a sostegno delle mobilitazioni contro il pacchetto sicurezza

L’UNICA SICUREZZA E’ LA LIBERTA’ DI TUTTE E TUTTI

ore 20.00
cena con performance teatrali, proiezioni video e foto del corteo del 31
gennaio

ore 21.00
Nessun lager, nessun CPT, né a Lampedusa, né altrove

proiezione dei documentari:

COME UN UOMO SULLA TERRA, regia di Andrea Segre e Dagmawi Yimer, in
collaborazione con Riccardo Biadene

A SUD DI LAMPEDUSA, regia di Andrea Segre, in collaborazione con
Stefano Liberti e Ferruccio Pastore

saranno presenti il regista ANDREA SEGRE e il giornalista STEFANO GALIENI

dalle 23.00
selezioni musicali trash ’70/’80/’90 con Take It Easy (RadiOndaRossa)

 

RETE CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA
http://nopacchettosicurezza.noblogs.org
pacchettosicurezza@anche.no

 

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LONDRA – 26 FEBBRAIO: Presidio davanti all’Ambasciata italiana

LAMPEDUSA BURNS:
SOLIDARITY TO THE MIGRANTS AND THE RESIDENTS IN LAMPEDUSA
FOR AN END TO DETENTION AND FORCED EXPULSIONS

In London there will be a picket of the Italian Embassy in solidarity with the migrants on hungers strike and with the residents of Lampedusa, in struggle against the island being turned into one huge concentration camp for immigrants.
Called by No Borders London and supported by No Borders UK groups, Fight Racism! Fight Imperialism!, SOAS Detainee Support Group, National Coalition of Anit-Deportation Campaigns, Campaign Against Immigration Controls, No One Is Illegal.

Thursday 26th February
from 4.30pm to 6.00pm
Embassy of Italy in London

14 Kings Yard
London W1K4EH
(Meet at the corner with Davies Street)
nearest tube: Bond Street

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FIRENZE – 24 FEBBRAIO: Street Parade contro la paura


 

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TORINO – 21 FEBBRAIO: presidio contro gli ex C.P.T ora C.I.E

La solidarietà è un’arma, usiamola

SABATO 21 Febbraio 2009

Presidio ore 16:00

sotto al CPT di corso Brunelleschi – Torino

In solidarietà con la lotta dei/delle migranti!
Contro i nuovi Centri di Identificazione ed Espulsione
Contro il pacchetto sicurezza e le politiche securitarie
Nessun@ è clandestin@
Per la libertà di movimento

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